CABINA ENEL: TRASFORMAZIONE E ADEGUAMENTO
Località Panperduto - Somma Lombardo VA
Progettazione e D.L.: arch. Valerio Testa
Importo lavori da progetto: € 156.603,16
Stato lavori: ultimato a novembre 2015
vincolo ai sensi del D.Lgs n. 42 del 22/01/2004
Importo lavori da progetto: € 156.603,16
Stato lavori: ultimato a novembre 2015
vincolo ai sensi del D.Lgs n. 42 del 22/01/2004
La costruzione e l’area interessata dall'intervento sono di proprietà del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi e ricadono nell'area delle dighe del Panperduto. Tale area è ubicata nel Comune di Somma Lombardo (VA), al confine tra le province di Varese e Novara, nel Parco Lombardo della Valle del Ticino, lungo la ciclovia E1 a pochi chilometri dall'aeroporto internazionale di Malpensa e dal Lago Maggiore. L'area è individuata dal P.G.T. del Comune e dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco del Ticino come zona B2 - naturalistica di interesse botanico-forestale.
In generale l’intera area delle dighe del Panperduto, che costituiscono un monumento industriale del XIX secolo, è stata oggetto di una importante riqualificazione che va dalla messa in sicurezza della diga stessa, alla realizzazione di un ostello della Gioventù attraverso la riqualificazione del casello idraulico, piuttosto che la realizzazione del museo delle acque Italo-Svizzere, ecc.. Si tratta di interventi concordati con la soprintendenza in quanto riguardanti manufatti di importante valore architettonico.
Uno dei principali obiettivi di tali interventi è quello di rilanciare questa importante via d’acqua per lo sviluppo di un turismo eco-sostenibile.
In generale l’intera area delle dighe del Panperduto, che costituiscono un monumento industriale del XIX secolo, è stata oggetto di una importante riqualificazione che va dalla messa in sicurezza della diga stessa, alla realizzazione di un ostello della Gioventù attraverso la riqualificazione del casello idraulico, piuttosto che la realizzazione del museo delle acque Italo-Svizzere, ecc.. Si tratta di interventi concordati con la soprintendenza in quanto riguardanti manufatti di importante valore architettonico.
Uno dei principali obiettivi di tali interventi è quello di rilanciare questa importante via d’acqua per lo sviluppo di un turismo eco-sostenibile.
All'interno di questo complesso di opere la preesistente cabina Enel risultava inadeguata sotto l’aspetto della fornitura della potenza elettrica; la necessità di intervenire è apparsa come l’occasione per realizzare, oltre agli adeguati alloggiamenti dei diversi gruppi misura da installarsi, del gruppo elettrogeno di emergenza e delle attrezzature per la gestione della diga, anche l'opportunità di ricercare un migliore inserimento paesaggistico del fabbricato stesso.
La cabina ENEL è stata realizzata nella seconda metà degli anni ’50 a servizio delle attrezzature elettromeccaniche di gestione e controllo poste sul manufatto di presa della diga del Panperduto. Ma forse è proprio questo l’aspetto che andrebbe approfondito, in quanto accanto a un’opera di chiaro valore architettonico -la diga-, che nonostante la sua imponenza è riuscita ad inserirsi in armonia con il paesaggio, è stata realizzata una cabina ENEL che non tiene conto del contesto in quanto viene utilizzata la classica struttura a pianta quadrata che si sviluppa in verticale senza quindi nessuna riverenza nei confronti dell’architettura della diga che invece ha una storia di tutto rispetto.
E' apparso quindi opportuno riorganizzare l’intero ambito avendo come priorità la riduzione dell’impatto visivo, attualmente rappresentato dalla cabina Enel che si sviluppa in verticale disturbando la percezione architettonica del manufatto della diga di chiaro valore architettonico.
La cabina ENEL è stata realizzata nella seconda metà degli anni ’50 a servizio delle attrezzature elettromeccaniche di gestione e controllo poste sul manufatto di presa della diga del Panperduto. Ma forse è proprio questo l’aspetto che andrebbe approfondito, in quanto accanto a un’opera di chiaro valore architettonico -la diga-, che nonostante la sua imponenza è riuscita ad inserirsi in armonia con il paesaggio, è stata realizzata una cabina ENEL che non tiene conto del contesto in quanto viene utilizzata la classica struttura a pianta quadrata che si sviluppa in verticale senza quindi nessuna riverenza nei confronti dell’architettura della diga che invece ha una storia di tutto rispetto.
E' apparso quindi opportuno riorganizzare l’intero ambito avendo come priorità la riduzione dell’impatto visivo, attualmente rappresentato dalla cabina Enel che si sviluppa in verticale disturbando la percezione architettonica del manufatto della diga di chiaro valore architettonico.
L'intervento è quindi consistito, per le motivazioni fino qui descritte, nella demolizione della preesistente cabina ENEL e nella realizzazione di un manufatto incastonato nel pendio riproponendo l’originaria continuità del muro di contenimento terra a gravità che caratterizza l’alzaia dell’intera zona in questione. Il tratto di muro di nuova realizzazione riprende le caratteristiche di quello già esistente e i sassi utilizzati sono quelli recuperati dalla porzione in demolizione.
Nella parte soprastante tale muro sono stai inseriti degli elementi orizzontali “frangisole” per nascondere, in modo poco impattante, la lamiera microforata necessaria per una corretta ventilazione e protezione degli impianti e delle attrezzature presenti all'interno. Anche per le ante di chiusura dei vani di alloggiamento dei gruppi di misura e contabilizzazione (contatori), sebbene risultino arretrate rispetto al filo del muro esterno, è stata usata la finitura con i frangisole.
Gli spazi ricavati sono quelli necessari per ospitare la nuova cabina di trasformazione elettrica che recepisce tutte le prescrizioni ENEL per simili manufatti, il gruppo elettrogeno di emergenza a servizio delle apparecchiature di controllo e regolazione poste sul manufatto di presa nel caso di assenza di corrente, i contatori a servizio delle varie utenze attuali/future e uno spazio deposito delle attrezzature di stretta pertinenza della diga.
La trasformazione operata non creerà, anche per le ridottissime dimensioni dell’area oggetto di intervento, interferenze permanenti e continuative con l’ambiente ed il contesto, se non un minore impatto paesaggistico rappresentato dalla rivisitazione del volume della cabina elettrica.
Nella parte soprastante tale muro sono stai inseriti degli elementi orizzontali “frangisole” per nascondere, in modo poco impattante, la lamiera microforata necessaria per una corretta ventilazione e protezione degli impianti e delle attrezzature presenti all'interno. Anche per le ante di chiusura dei vani di alloggiamento dei gruppi di misura e contabilizzazione (contatori), sebbene risultino arretrate rispetto al filo del muro esterno, è stata usata la finitura con i frangisole.
Gli spazi ricavati sono quelli necessari per ospitare la nuova cabina di trasformazione elettrica che recepisce tutte le prescrizioni ENEL per simili manufatti, il gruppo elettrogeno di emergenza a servizio delle apparecchiature di controllo e regolazione poste sul manufatto di presa nel caso di assenza di corrente, i contatori a servizio delle varie utenze attuali/future e uno spazio deposito delle attrezzature di stretta pertinenza della diga.
La trasformazione operata non creerà, anche per le ridottissime dimensioni dell’area oggetto di intervento, interferenze permanenti e continuative con l’ambiente ed il contesto, se non un minore impatto paesaggistico rappresentato dalla rivisitazione del volume della cabina elettrica.